La Pontificia Fonderia Marinelli

L’antica arte della lavorazione dei metalli

La storia di Agnone è legata indissolubilmente alla lavorazione dei metalli. Oro, rame, ferro e bronzo. Il bronzo da noi è sinonimo di campane. I Marinelli sono rimasti gli unici a tramandare di padre in figlio questa antica, nobile arte, di fondere bronzo e di farne campane. Antichissima ed incerta è l’origine della lavorazione del bronzo, ed una campana esposta nel museo Marinelli la fa risalire all’anno mille. Se questa ipotesi è esatta , l’arte venne introdotta dai veneziani che, nei secoli XI e XII, si stabilirono in Agnone e che contribuirono notevolmente alla costruzione della Chiesa di San Marco Evangelista. Altre fonti autorevoli attestano che l’origine della fonderia agnonese risalga al XV secolo, quando nel bergamasco e a Roma fioriva l’industria della fusione, e che fu il fonditore Giuseppe Campato ad introdurre quest’arte nella Città di Agnone. Altre antiche famiglie di fonditori avvicendatesi nel tempo, per poi scomparire, sono: i Desiata, i Cacciavillani, i Saia e i Camperchioli. La visita al museo della Pontificia Fonderia Marinelli vi farà conoscere il mondo delle campane (“ la voce degli angeli”) e di tante campane nel mondo, tra storia e curiosità . Un percorso fatto di immagini, campane di ogni epoca ed oggetti legati al mondo della fusione, fino ad arrivare ad un concerto di campane eseguito nel grande laboratorio dove vi sono i forni, la legna accatastata, le buche nel pavimento per la fusione delle grandi campane, le campane in fase di realizzazione…. qui si prova una sensazione unica che solo un luogo incantato come questo può trasmettere. Da non perdere assolutamente!

NOTA
I fonditori Marinelli fanno risalire l’arte di fondere campane a una data precedente al 1339, anno in cui Nicodemo Marinelli “Campanarus Anglonensis” firma un bronzo di circa kg 50.
Tali note storiche vengono riportate su una campana più recente rifusa dal suo stesso bronzo.
Il riutilizzo del materiale per campane analoghe, quando la precedente è lesionata, è abitudine ancora in uso presso i fonditori di campane a scopi devozionali o anche economici.

Informazioni aggiuntive

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