Cascate del Verrino

Suggestivo parco fluviale dall’ecosistema raro

Il Verrino è un corso d’acqua a carattere torrentizio, la cui portata cioè mostra significative variazioni durante l’anno; sorge nel territorio di Capracotta, in località Ara Petrecca, a quota m 1250 s.l.m., e dopo aver attraversato diversi comuni tra cui Agnone affluisce nel fiume Trigno, a quota m 450 s.l.m. .
Si tratta di una zona soggetta a protezione speciale (Natura 2000) presso il Ministero dell’Ambiente, in conformità delle direttive europee numero di codice IT7222127F. Il bacino si estende complessivamente per 700 ettari; la lunghezza misura 24 chilometri.
Il primo tratto è quello maggiormente interessante da un punto di vista paesaggistico poiché l’acqua fluisce lungo tratti molto impervi, facendo salti su imponenti dirupi e formando delle cascate particolarmente suggestive. Superato il ponte di Agnone, il fiume perde il suo carattere torrentizio; l’alveo mostra una larghezza che varia da 7 a 100 metri; le sponde sono state canalizzate e l’intervento dell’uomo ne ha alterato il percorso.

VEGETAZIONE
Per quanto riguarda la vegetazione, le specie più significative che si incontrano lungo il fiume sono: l’ontano nero (Alnus glutinosa), elemento tipico della zona ripariale e pianta idrofita cioè richiedente la costante presenza di umidità. Non supera quasi mai il livello altitudinale di m 1200 s.l.m.; ha foglie dalla forma sub rotonda, picciolate, dal margine dentato e tronche all’apice. è una pianta monoica, porta i fiori maschili e femminili sullo stesso esemplare, riuniti in piccole infiorescenze chiamate amenti. Svolge un’importante funzione ecologica contro il dissesto idrogeologico rendendo le sponde più stabili.
In associazione all’ontano nero troviamo diverse specie di salice: il salice bianco (Salix alba), il salicone (Salix caprea), il salice da ceste (Salix viminalis); sempre appartenente alla famiglia delle salicacee c’è inoltre il pioppo (Populus tremulus).
è poi facile rinvenire il carpino nero (Ostrya carpynifolia), la quercia (Quercus cerris), la roverella (Quercus pubescens), nonché il maggiociondolo (Laburnum anagryoides), la ginestra (Spartium junceum), la robinia (Robinia pseudoacacia), l’acero campestre (Acer campestris), l’orniello (Fraxinus ornus), diverse varietà di felci (famiglia delle Polypodiaceae), e la canna palustre (Phragmites communis).
FAUNA ITTICA
Nel fiume si rinviene la presenza di salmonidi (Trota fario) e di barbi (Barbo comune).

Luoghi caratteristici da visitare lungo il torrente
Il suo carattere torrentizio soprattutto nel passato è stato sfruttato per azionare decine di importanti mulini e ramiere; più recentemente, una centrale idroelettrica. Unico esempio di opificio superstite è il Mulino Scatozza , che si incontra lungo le rive del fiume all’altezza dell’antica strada lastricata che conduceva ad Agnone.

  • Antiche Fonderie del Rame: tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ 800 Agnone contava diverse fonderie e innumerevoli botteghe di artigiani ramai; una delle principali attività consisteva infatti nella lavorazione del rame, i cui prodotti venivano poi venduti anche fuori regione. Lungo il torrente Verrino si può visitare ancora un’antica ramiera, in cui le acque del Verrino servivano a muovere grandi magli o macine.
  • Antica centrale elettrica
  • Mulino Casciano
Informazioni aggiuntive

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