Il museo del rame “FRANCESCO GERBASI”

Un tuffo tra passato e presente

Il museo è intitolato al capostipite Francesco, ramaio, nato a San Buono (CH) nel 1856, ed in questi locali, prossimi a quelli attuali di lavorazione, la famiglia Gerbasi, una delle ultime eredi di questa antica arte, con dovizia di particolari inerenti all’antichissima lavorazione del rame è riuscita a ricreare in un percorso davvero suggestivo. Qui sono esposte con ogni mezzo, visivo e materiale, le varie fasi della lavorazione di questo metallo fino ad arrivare alla ricercata finitura che si eseguiva sui manufatti grezzi ad opera di abili cesellatori. E di oggetti esposti ce ne sono tanti e di varie epoche, a raccontare una delle storie più importanti di questa nostra cittadina che, sin dai secoli andati, sul rame ha basato una fiorente attività economica tanto da lasciare impresse le seguenti citazioni:
“Una delle più cospicue città del Regno di Napoli” (Sigonio);
“Prato in Toscana, Crema in Lombardia, Fabriano nelle Marche, Barletta in Puglia, Agnone in Abruzzo” (Ferrante della Marra, duca della Guardia, anno 1641);
I calderai di Agnone nella buona stagione girano tutti i paesi della regione e dove arrivano impiantano la loro officina all’aperto” (Viaggio nel Molise di Francesco Jovine, anno 1941);
La callara e la tina ena esse d’Agnone!” (tradizione orale popolare conosciuta in più zone del Molise e dell’Abruzzo).

Norme rigidissime per la lavorazione del rame erano contenute negli Statuti e Capitoli della Terra di Agnone del 1456 (i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Emidiana di Agnone), chi non rispettava tali norme era punito con pesanti sanzioni. Nel Catasto Onciario, redatto nel 1753, è possibile rilevare che nell’arte del rame erano impegnate oltre 150 famiglie, tanto da risultare l’attività con il maggior numero di addetti ai lavori.

E’ bella la frase che pubblicizza anche l’attiguo negozio “La Ramera” che recita:
La Ramera, erede del passato, custode del presente, responsabile del futuro”.

Un tuffo tra passato e presente che non dimenticherete.

Informazioni aggiuntive

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